In questa guida spieghiamo come compilare una ricevuta associazione no profit.
Il modulo ricevuta associazione no profit presente in questa pagina può essere scaricato e stampato o utilizzato come esempio. Il modulo è disponibile in formato Word, di conseguenza può essere modificato sul computer prima di essere stampato o convertito in PDF.
Come Scrivere una Ricevuta Associazione No Profit
Quando si parla di enti no profit, spesso si finisce per chiedersi se le prestazioni elargite da questi ultimi siano o meno sottoposte all’obbligo di emissione ricevuta o fattura. Si tratta di un argomento molto gettonato che se non approfondito rischia di generare insicurezze e disguidi, che spesso si traducono in un rallentamento delle modalità operative se non addirittura della rinuncia ad operare attivamente in alcuni contesti. In realtà, le normative a riguardo sono piuttosto chiare, e permettono di individuare alcune indicazioni salienti che è sempre bene tenere a mente quando si voglia o per qualche motivo si debba emettere fattura o ricevuta. Lo stesso discorso, vale anche per gli scontrini. Ma vediamo subito quali sono le fonti del diritto che regolano questi scambi, così da non lasciare spazio ai dubbi.
Secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale n. 6016 del 21 dicembre 1992, dal titolo “Esonero dall’obbligo di rilascio della ricevuta e dello scontrino fiscale per determinate categorie di contribuenti”, le associazioni no profit, in caso di cessione di beni o di prestazione di servizi di diversa natura, non sono vincolate ad emettere ricevuta o scontrino fiscale.
Rientrano all’interno delle varie categorie incluse nel decreto anche le associazioni sportive dilettantistiche, così come quelle pro loco.
Si tratta di una norma che esonera dall’emettere scontrino chi non volesse farlo. Talvolta però, data la natura dell’associazione stessa, può capitare che dirigenti e soci decidano di emettere lo scontrino o la ricevuta. A quel punto, essa dovrà risultare corretta sotto ogni punto di vista.
Risulta essere chiaro che ai fini della contabilità interna è molto frequente che le associazioni scelgano perlomeno di emettere una pezza giustificativa. In aggiunta a ciò, sono spesso i clienti a richiedere una ricevuta da mettere da parte per future rendicontazioni o per esporla al commercialista.
Fatte queste precisazioni, vediamo gli altri punti salienti relativi alla gestione delle ricevute da parte di enti no profit.
Se l’associazione sceglie di non emettere ricevuta o altro tipo di pezza giustificativa (in quanto non espressamente richiesta dagli utenti/clienti) permane l’obbligo di registrare le entrate relative alla cessione di beni o alla prestazione di servizi nella contabilità dell’ente stesso.
Se la ricevuta erogata presenta un importo superiore a €77,47, sarà obbligatorio apporre sull’originale una marca da bollo del valore di 2 euro, anche se vi sono alcuni casi in cui tale obbligo non sussiste. Più nello specifico, è la la legge n.71 del 24 giugno 2013 (d.L. 43/2013) a stabilire ciò. Vi sono però come spesso accade, delle eccezioni: secondo il d.m 24 maggio 2005, la marca da bollo da 2 euro non deve essere apposta
-Su ricevute o fatture per importi inferiori a 77,47 euro
-Se il documento è inerente ad un’operazione soggetta ad IVA
-Sulle bollette
-Se il documento è già assoggettato ad altra imposta di bollo o esente per via di norme specifiche.
Secondo il d.p.r. 26 ottobre 1972 n.642 inoltre, non sono soggetti alla marca da bollo le quietanze per il rimborso dei titoli, buoni, azioni e quote di cui ai precedenti commi, nonché per il versamento di contributi o quote associative ad associazioni politiche, sindacali e di categoria, assistenziali, culturali e sportive.
Se l’associazione o ente sceglie di emettere fattura o ricevuta, sul documento dovranno essere indicati i dati completi sia dell’ente che del cliente pagante (o in caso di associazioni “L’iscritto”). Se iscritto e pagatore non coincidono, è necessario indicare i dati di entrambi
In caso l’ente emetta una fattura, oltre ai dati dell’ente e del pagatore devono essere indicati anche imponibile ed IVA.
La fattura o la ricevuta devono essere emesse in prossimità del pagamento, non a distanza di mesi. Ciò è valido ancor di più se sono già stati incassati pagamenti successivi.
In caso di emissione di pezze giustificative, è obbligatorio fare in modo che esse rispettino una numerazione identificativa e anche progressiva, così da poter risalire facilmente al numero complessivo di documenti.
È fatto obbligo per l’ente che scelga di emettere ricevuta o fattura, di conservare la copia di tali documenti presso le proprie strutture o archivi per una durata di tempo non inferiore ai 10 anni.
Al termine della transazione, ogni ricevuta deve essere emessa in duplice copia. Le rispettive copie sono da destinare all’ente e al soggetto pagante.
Non vi è una norma che stabilisca chi tra ente e cliente debba apporre la marca da bollo. Se sulla ricevuta in oggetto non viene rintracciata la marca, ne rispondono in solido entrambe le parti. Ecco perché è consigliamo tenere sempre da parte qualche marca in modo tale da poterla apporre direttamente sulla ricevuta, senza rischiare che l’iscritto se ne dimentichi.
Modello Modello Ricevuta Associazione No Profit
In questa sezione è possibile trovare il modulo ricevuta associazione no profit compilabile in formato Word. Come spiegato in precedenza, si tratta di un modulo editabile in cui bisogna inserire i dati mancanti.
Luca Agostini
Luca Agostini è un divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Luca Agostini è un rinomato divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Grazie alla sua profonda conoscenza e alla sua capacità di tradurre concetti complessi in termini accessibili, Luca ha aiutato migliaia di individui a navigare nel labirinto delle normative, dei diritti e delle procedure.