In questa guida spieghiamo come compilare il modulo raccolta firme generico.
Il modulo raccolta firme generico presente in questa pagina può essere scaricato e stampato o utilizzato come esempio. Il modulo è disponibile in formato Word, di conseguenza può essere modificato sul computer prima di essere stampato o convertito in PDF.
Come Utilizzare il Modulo Raccolta Firme Generico
Se sei coinvolto nella vita politica della tua città, della tua regione oppure hai in mente un’iniziativa umanitaria potenzialmente utile a livello nazionale, potresti esserti domandato come fare una raccolta firme che sia al 100% in regola e valida legalmente. Molto spesso, chi fa parte di un’associazione dedicata alla promozione sociale o alla tutela dei diritti di specifiche categorie (donne che hanno subito violenze, bambini, persone affette da disturbi di vario tipo ma anche associazioni ambientaliste o animaliste) sceglie di dare vita a vere e proprie campagne di sensibilizzazione, le quali spesso sono orientate proprio a convincere la maggior parte delle persone possibile a sposare una determinata causa. Per trasformare le volontà di una popolazione in proposte di legge tuttavia, è necessario che i cittadini concordi e interessati a una certa causa arrivino a toccare un certo numero, così da poter poi avviare una petizione valevole legalmente. In questo articolo spiegheremo quindi quali sono le soglie da raggiungere per fare una raccolta firme efficace, quali sono le modalità operative da seguire e a chi presentare i fascicoli (cartacei o digitali) contenenti le firme necessarie.
La raccolta firme è un procedimento riservato di diritto a tutti i cittadini italiani, che ha come obiettivo la presentazione alle Camere della Repubblica di un certo tipo di richiesta sentita a livello pubblico. Più nello specifico, si tratta di un metodo di democrazia diretta, il quale se ben utilizzato può rivelarsi una potente arma per colmare vuoti legislativi o perlomeno per far presenti alla classe dirigente sentimenti e necessità che altrimenti passerebbero inosservate. Non importa quale sia l’argomento contenuto nella proposta: la raccolta firme può coprire una vasta gamma di problematiche, le quali possono andare dalla protezione delle falde acquifere di una determinata area alla volontà di eliminare un monumento ritenuto inopportuno. Le uniche materie non disciplinabili da raccolta firme e successivo referendum sono quelle di carattere economico, ovvero tutte quelle richieste relative alla diminuzione delle tasse o al cambiamento delle leggi fiscali. A parte alcune eccezioni definite dall’ordinamento giuridico quindi, l’obiettivo di una raccolta firme è sempre quello di arrivare a raccogliere un numero di consensi molto ampio, il più possibile rappresentativo della volontà dello Stato Italiano. Ma quante firme servono esattamente per portare avanti una causa? Scopriamolo subito.
Pensare di presentare alla Camera dei Deputati una raccolta firme contenente le volontà di un quartiere o di una piccola borgata è purtroppo una mera illusione. Affinché si possa esercitare questo importante strumento di democrazia diretta infatti, i numeri minimi da raggiungere sono decisamente elevati.
Non tutte le petizioni sono però uguali, e a ciascuna tipologia di esse sono destinate specifiche soglie. Vediamole più nel dettaglio:
-Petizione abrogativa. Con questo termine ci si riferisce a quella raccolta firme organizzata per indire un referendum abrogativo, vale a dire orientato ad eliminare (abrogare) una legge esistente o una norma che in qualche modo finiscono con il ledere anziché con il tutelare gli interessi dei cittadini tutti o di una specifica categoria o comunità. Per le petizioni abrogative dunque, il numero minimo di firme da raggiungere per poter presentare la richiesta alle Camere è di 500 mila. Una volta raccolte inoltre, queste ultime devono passare la validazione da parte della Corte di Cassazione.
-Petizione precettistica, ovvero una raccolta firme destinata a proporre alla classe dirigente una legge che possa andare a riempire una lacuna presente nel sistema giuridico. SI tratta di un tipo di strumento potente, che per essere valido richiede un minimo di 50 mila sottoscrizioni. Ancora una volta, queste ultime devono superare la validazione da parte della Corte di Cassazione.
-Raccolte firme di sensibilizzazione. Questa particolare tipologia di petizione non richiede un numero minimo di sottoscrizioni, ed in effetti più che a creare una vera e propria richiesta determinata serve per sensibilizzare l’opinione pubblica e quella della società più in generale circa specifici temi. È uno strumento molto diffuso tra le associazioni di promozione ambientale o sociale, e quando le firme sono raccolte non devono essere validate dalla Corte di Cassazione. Per questo motivo, tramite una petizione di sensibilizzazione non sarà possibile arrivare ad un referendum.
Ora che le tipologie di raccolta firme sono chiare, vediamo come fare concretamente una raccolta firme.
Fare un preavviso alla Questura
Questo passaggio consiste nell’informare la Questura di competenza della volontà di avviare l’iniziativa. Per fare ciò, è necessario inoltrare all’ente una richiesta tramite modulo almeno 3 giorni prima di cominciare la raccolta firme. Il modulo in oggetto è denominato “Preavviso di pubbliche riunioni”. Per fare in modo che la richiesta sia valida è necessario indicare sul modulo il nome dell’associazione, l’indirizzo dell’ufficio della Questura al quale si manda il materiale ed il nome di un responsabile del comitato raccolta firme, oltre che naturalmente orario e data relative a quest’ultima.
Richiesta al Comune
Il secondo passo riguardante la raccolta firme consiste nel chiedere al Comune il permesso di occupare il suolo pubblico. Questo passaggio si concretizza nella richiesta dell’omonimo modulo agli uffici comunali. Una volta ritirato, è necessario compilare il documento in tutte le sue parti indicando dove si intende posizionare gazebo o stand, così come l’ora e il luogo in cui avverrà la raccolta firme. Ricordiamo che oltre i 10 metri quadri di suolo occupato, è necessario versare una tassa. Una volta rilasciata dal comune, l’autorizzazione di occupazione suolo pubblico deve sempre essere tenuta sul posto, così da poterla mostrare alle autorità sotto richiesta.
Diffusione modulo di raccolta firme
Quando le faccende burocratiche sono opportunamente concluse, è il momento di creare i moduli di raccolta firme, i quali dovranno contenere campi specifici che il cittadino dovrà compilare. All’interno riporta quindi Nome, Cognome, Data di Nascita, Luogo di Nascita, Comune di iscrizione liste elettorali; estremi documento identità valido, firma leggibile.
Autenticazione firme
Una volta conclusa la raccolta, le firme devono essere validate da un autenticatore, il quale riporterà con precisione il numero effettivo di firme raccolte. Non tutte le firme sono valide, quindi è normale aspettarsi una leggera discrepanza tra firme raccolte e firme autenticate.
Vidimazione
Infine, i moduli utilizzati per la raccolta firme devono essere vidimati da chi possiede l’autorità per farlo. Sono autorizzati alla vidimazione sia le cancellerie dei vari tribunali o della Corte d’Appello, sia il capo della segreteria del comune in cui viene effettuata la raccolta firme, così come dai funzionari.
Rispetto a quanto finora riportato fanno eccezione le raccolte firme online, le quali sono valide solo come petizioni di sensibilizzazione.
Fac Simile Raccolta Firme Generico
In questa sezione è possibile trovare il modulo raccolta firme generico compilabile in formato Word. Come spiegato in precedenza, si tratta di un modulo editabile in cui bisogna inserire i dati mancanti.
Luca Agostini
Luca Agostini è un divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Luca Agostini è un rinomato divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Grazie alla sua profonda conoscenza e alla sua capacità di tradurre concetti complessi in termini accessibili, Luca ha aiutato migliaia di individui a navigare nel labirinto delle normative, dei diritti e delle procedure.