Aggiornato il 2 Settembre 2025 da Luca Agostini
In questa guida spieghiamo come fare una richiesta di risarcimento danni al commercialista.
Il modulo richiesta risarcimento danni al commercialista presente in questa pagina può essere scaricato e stampato o utilizzato come esempio. Il modulo è disponibile in formato Word, di conseguenza può essere modificato sul computer prima di essere stampato o convertito in PDF.
Fac Simile Richiesta Risarcimento Danni al Commercialista Word
In questa sezione è possibile trovare il modulo richiesta risarcimento danni al commercialista compilabile in formato Word. Come spiegato in precedenza, si tratta di un modulo editabile in cui bisogna inserire i dati mancanti.
Esempio Richiesta Risarcimento Danni al Commercialista
Modello 1 – Diffida standard per errore/omissione (sanzioni e interessi)
Oggetto: Richiesta risarcimento danni e messa in mora – Inadempimento incarico professionale
Spett.le Dott./Rag. _______________
Studio: _______________ PEC/E-mail: _______________
Il/La sottoscritto/a _______________ (C.F./P.IVA _______________), con sede/residenza in _______________,
in qualità di Vostro Cliente, espone quanto segue.
In data __/__/____ Le affidavo l’incarico professionale di _______________ (incarico/lettera di conferimento allegata).
Per Vostro errore/omissione (es.: omesso/inidoneo invio di _______________, tardivo versamento F24 n. _______________),
si è determinata l’irrogazione di sanzioni e interessi da parte di _______________ (atti/provvedimenti allegati).
La condotta integra inadempimento ex artt. 1218 e 1176, co. 2, c.c., con nesso causale diretto rispetto ai pregiudizi subiti.
Quantificazione provvisoria del danno
– Sanzioni amministrative: € _______________
– Interessi: € _______________
– Maggiori imposte/indebiti oneri: € _______________
– Costi professionali di rimedio/controlli/ricorsi: € _______________
Totale ad oggi: € _______________ (oltre interessi ex art. 1224 c.c. e maggior danno).
Con la presente La **diffido** e **metto in mora** a corrispondermi € _______________ entro e non oltre __ giorni dal ricevimento,
mediante bonifico su IBAN _______________. In difetto, agirò a tutela dei miei diritti in ogni sede.
La invito a comunicare entro __ giorni i dati della Sua polizza RC professionale (compagnia, n. polizza, massimale,
decorrenza/retroattività, franchigia) e a denunciare il sinistro all’assicuratore ai sensi dell’art. 1913 c.c.
Diffido, inoltre, dal disperdere/alterare il fascicolo e chiedo copia completa della documentazione e dei file nativi.
Allegati: conferimento incarico; atti sanzionatori/irregolarità; F24/estratti cassetto fiscale; corrispondenza.
Luogo e data __/__/____
Firma ________________________________
Modello 2 – Perdita agevolazione/credito d’imposta/benefici fiscali
Oggetto: Richiesta risarcimento per perdita di agevolazione/credito – responsabilità professionale
Spett.le Dott./Rag. _______________
PEC/E-mail: _______________
Il/La sottoscritto/a _______________ (C.F./P.IVA _______________), riferisce che, per Vostro errore/ritardo
(es.: mancata/opposta opzione nel quadro ____, omessa comunicazione telematica del __/__/____, errata istruttoria),
ho perduto l’agevolazione/credito _______________ per l’importo di € _______________ (documenti allegati).
La perdita del beneficio è causalmente riconducibile alla Vostra condotta negligente, in violazione della diligenza
qualificata del professionista (art. 1176, co. 2, c.c.). Richiedo il ristoro del **danno emergente** e del **lucro cessante**
(art. 1223 c.c.), come da conteggi allegati.
Importo richiesto: € _______________ (credito/beneficio perso) + € _______________ (spese vive e consulenza) +
interessi ex art. 1224 c.c. dal __/__/____ al saldo.
Vi intimo il pagamento entro __ giorni su IBAN _______________ e Vi invito a trasmettere i dati della polizza RC
professionale e a procedere alla relativa denuncia di sinistro. In difetto, mi riservo azioni giudiziali e/o segnalazione
all’Ordine di appartenenza.
Allegati: documentazione agevolazione/istanza; ricevute/GUI; conteggi; conferimento incarico; corrispondenza.
Luogo e data __/__/____
Firma ________________________________
Modello 3 – Mancata gestione avviso/accertamento (cartella, bonario, ricorso)
Oggetto: Richiesta risarcimento danni per mancata/errata gestione di avviso/accertamento
Spett.le Dott./Rag. _______________
PEC/E-mail: _______________
A seguito della Vostra gestione del procedimento n. _______________ (avviso bonario/accertamento/cartella),
non è stato presentato il ricorso/richiesta di rateazione/riliquidazione nei termini, né attivato il ravvedimento operoso,
con conseguente aggravio di sanzioni e interessi (atti allegati).
La condotta integra inadempimento dell’incarico professionale ex artt. 1218 e 1176 c.c. e ha determinato il danno di cui appresso.
Richiesta di ristoro
– Sanzioni: € _______________
– Interessi: € _______________
– Spese di riscossione/aggio: € _______________
– Compensi legali/CTP sostenuti: € _______________
TOTALE: € _______________ oltre interessi ex art. 1224 c.c.
Vi invito al pagamento entro __ giorni su IBAN _______________. Contestualmente, Vi chiedo:
1) dati della polizza RC e denuncia del sinistro (art. 1913 c.c.);
2) consegna del fascicolo completo (cartaceo e digitale) entro __ giorni;
3) disponibilità ad una definizione bonaria/assemblea con il Vostro assicuratore.
Allegati: atti Agenzia Entrate/Agente riscossione; PEC; parcelle legali; lettera d’incarico.
Luogo e data __/__/____
Firma ________________________________
Modello 4 – Proposta transattiva con piano di rientro (chiusura bonaria)
Oggetto: Proposta di componimento bonario e richiesta attivazione polizza RC professionale
Spett.le Dott./Rag. _______________
PEC/E-mail: _______________
In relazione all’incarico del __/__/____ (allegato), espongo i danni subiti per Vostro inadempimento/errore in _______________,
quantificati in via prudenziale in € _______________ (dettaglio allegato).
Al fine di evitare contenziosi, propongo la definizione bonaria come segue:
– pagamento di € _______________ entro il __/__/____;
– saldo di € _______________ in n. __ rate mensili da € _______________ ciascuna a decorrere dal __/__/____;
– eventuale emissione di nota di credito/compensazione per € _______________ sulle Vostre competenze residue.
Restano ferme le richieste di:
a) comunicazione dati polizza RC professionale e immediata denuncia del sinistro (art. 1913 c.c.);
b) conservazione e consegna integrale del fascicolo e dei file nativi entro __ giorni.
La presente vale quale messa in mora ex art. 1219 c.c. In difetto di riscontro entro __ giorni,
mi riservo di agire in giudizio per il pieno risarcimento ex artt. 1218 e 1223 c.c., con aggravio di spese.
Allegati: conteggi danno; documentazione fiscale/contabile; conferimento incarico; corrispondenza.
Luogo e data __/__/____
Firma ________________________________
Come Utilizzare la Richiesta Risarcimento Danni al Commercialista
Durante il corso di una carriera pluriennale, capita a tutti di sbagliare: anche il commercialista, dall’alto della sua professionalità ed esperienza, è suscettibile di errore, proprio come qualunque altro essere umano.
La difficoltà di una professione come quella del commercialista, la quale per certi aspetti è paragonabile a quella di un avvocato, di un medico o di un consulente specialistico di altro tipo, è però quella di veder coinvolti nei propri sbagli anche i clienti, i quali di fronte alla legge risultano poi i colpevoli di eventuali negligenze.
Non sempre infatti, la colpa di eventuali dimenticanze nelle dichiarazioni fiscali deve ricadere sul commercialista: detto in altre parole, quando egli commette uno sbaglio non è sempre responsabile agli occhi della legge. Talvolta infatti, quando la colpa commessa non è grave e non vi sono elementi che riconducano ad un atto di malafede, il commercialista non è perseguibile legalmente: è per esempio questo il caso in cui sul totale di una dichiarazione fiscale venisse a mancare una piccola informazione, e se dunque l’ammontare della somma dimenticata non fosse particolarmente elevato.
Diverso è invece il caso in cui il commercialista, volontariamente o per incuria, negligenza, ignoranza delle leggi o imperizia, metta a rischio la posizione dei propri clienti nei confronti dell’erario, dimenticando per esempio di fare la dichiarazione dei redditi, inserendo voci false rispetto alle fatture emesse e così via. In tutti questi casi, il commercialista è tenuto a risarcire il proprio cliente. Inoltre, rispetto alla responsabilità di questa figura professionale la legge si sta impegnando a tutelare maggiormente i clienti danneggiati, andando a colpire con sanzioni e pene anche il commercialista che per esempio abbia consigliato ai propri clienti come fare per evadere le tasse. La frode fiscale diviene quindi responsabilità anche del consulente.
Ma entriamo nel centro dell’argomento, analizzando più da vicino quali siano le condizioni necessarie per riavere indietro il proprio denaro qualora il commercialista commetta un errore in sede di comunicazione della posizione fiscale del cliente all’Agenzia delle Entrate.
Innanzitutto, per riuscire in questo scopo è indispensabile dimostrare che oltre ad aver commesso un errore compilando le carte in modo errato (o non compilandole del tutto), il commercialista abbia anche determinato un danno misurabile a carico del cliente.
Per farlo, dovrai quindi trattenere e conservare con cura le sanzioni che ti sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate.
Naturalmente, qualora il professionista si dimenticasse di versare le tasse per tuo conto, l’ammontare del risarcimento che potrai chiedere indietro non corrisponderà all’intero importo delle tasse e della multa insieme, ma sarà eguale solamente al valore della multa che ti è stata recapitata. Questo perché al di là della negligenza del commercialista, avresti comunque dovuto corrispondere le tasse all’Agenzia delle Entrate, senza ricevere alcun rimborso!
Un secondo caso piuttosto comune circa la responsabilità del commercialista riguarda la possibilità in cui egli si dimentichi di impugnare un accertamento tributario richiesto dal suo cliente (una prestazione questa che è sempre inclusa nel contratto tra le prestazioni professionali offerte da questa figura). Quando avviene una dimenticanza di questo tipo, il cliente può richiedere un risarcimento solo se l’esito dell’accertamento impugnato sarebbe stato decretato come positivo.
Se invece il commercialista omette delle voci che dovrebbero rientrare nella dichiarazione dei redditi, non è sempre responsabile: se è stato proprio il cliente a non dargli per primo la documentazione corretta, egli non ha colpa agli occhi del Giudice. Infatti, come stabilito dal contratto, è il cliente stesso a doversi preoccupare affinché il commercialista abbia tutti i documenti necessari a poter effettuare una dichiarazione completa, sempre e comunque. Non vi è nessun caso tutelato dalla legge in cui un cliente si possa lamentare del fatto che il commercialista non si sia premurato di cercare attivamente le carte e i documenti che attestino la situazione reddituale del cliente stesso. Insomma: se hai dei redditi, degli immobili, o qualunque altro tipo di informazione che deve rientrare nelle tue dichiarazioni fiscali, sei tu a dovertene occupare per primo. Il commercialista si occupa principalmente di fare i conti al posto tuo!
Qualora invece il professionista scappi con la documentazione o commetta reato, sarà responsabile di fronte alla legge e di conseguenza dovrà versare un risarcimento danni al proprio cliente. Affinché ciò accada, il cliente dovrà però preoccuparsi di sporgere denuncia quanto prima.
I termini di legge entro il quale il cliente ha diritto di richiedere un risarcimento al commercialista sono piuttosto lunghi, e comprendono una finestra di ben 10 anni dal momento del verificarsi del danno. Questo periodo è anche detto “termine di prescrizione”: significa che oltre i 10 anni non sarà più possibile procedere per richiedere un risarcimento.
Se la Guardia di Finanza accede nell’abitazione o nell’ufficio del contribuente colpito da sanzione, il danno subito non può essere definito realizzato solamente per via della redazione del processo verbale. Affinchè esso lo diventi, dovrà necessariamente avvenire la notifica di un accertamento successivo.
Risulta essere proprio questo tipo di controllo, come stabilito dalla sentenza n. 8872/2021 della Cassazione, a costituire l’atto impugnabile dal quale si può ricavare il danno effettivamente subito dal cliente del commercialista negligente.
Ottenere i soldi indietro dal commercialista è un’operazione piuttosto complessa, soprattutto perché per andare in porto richiede alcune azioni legali sicuramente non all’ordine del giorno per il contribuente comune.
Come prima cosa da fare per avviare la procedura, il consiglio è di emettere una diffida nei confronti del commercialista, così da notificare subito lo stato delle tue volontà all’autorità giudiziaria.
In seconda battuta, occorre poi rivolgersi al commercialista chiedendogli di comunicare quanto avvenuto al proprio ente assicurativo.
Sarà proprio l’assicurazione a fare in modo che venga accertata la responsabilità del commercialista. Dopo aver svolto le dovute ricerche e aver verificato che il danno sussista, l’assicurazione corrisponderà al cliente danneggiato la somma dovuta.
Se invece questa operazione non va a buon fine, il cliente che ha subito il danno può scegliere di continuare la sua battaglia rivolgendosi al tribunale, ovvero denunciando il commercialista.
Nel caso in cui fossi incerto sul da farsi, il consiglio è di rivolgerti ad un professionista legale, il quale dopo aver analizzato quanto avvenuto e aver visionato eventuali prove potrà aiutarti a decidere il da farsi.
Luca Agostini
Luca Agostini è un divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Luca Agostini è un rinomato divulgatore con un'ampia esperienza professionale alle spalle. Negli anni, ha dedicato la sua carriera alla consulenza per numerose e prestigiose associazioni dei consumatori, diventando un punto di riferimento nel campo. Grazie alla sua profonda conoscenza e alla sua capacità di tradurre concetti complessi in termini accessibili, Luca ha aiutato migliaia di individui a navigare nel labirinto delle normative, dei diritti e delle procedure.